Decimi e diottrie: tutto ciò che devi sapere per capire la tua vista

decimi e diottrie cosa sono

Decimi e diottrie sono la stessa cosa? Questa è una delle domande più comuni che riceviamo da parte dei nostri pazienti. 
Capire la propria vista può sembrare complicato, soprattutto quando parliamo di termini più tecnici. Anche se spesso vengono utilizzati come “sinonimi”, in realtà ci sono diverse differenze concettuali tra diottrie e decimi

Come potrai immaginare, capire queste differenze è fondamentale per interpretare correttamente i risultati di un esame oculistico e capire  meglio lo stato di salute dei tuoi occhi. 

Decimi: definizione e significato nella misurazione della vista

I decimi sono un’unità di misura utilizzata per definire l’acuità visiva, ovvero la capacità dell’occhio di vedere chiaramente dettagli a diverse distanze. 

Il sistema dei decimi si basa su una scala che va da 1/10 a 10/10, dove 10/10 rappresenta una visione considerata perfetta. Per esempio, se la tua vista è di 10/10 significa che puoi vedere chiaramente a 10 metri quello che una persona con vista “perfetta” vedrebbe alla stessa distanza. Al contrario, una vista di 5/10 indica che riesci a vedere a 5 metri ciò che una persona con vista perfetta vedrebbe da 10 metri. 

Il test più comune per misurare i decimi è quello in cui si leggono lettere o simboli da una tavola ottotipica a diverse distanze. Più alta è la frazione (come 10/10), migliore è la tua acutezza visiva senza l’uso di lenti correttive.

C’è anche da dire, però, che un visus di 10/10 non corrisponde per forza ad una visione perfetta. Questo perché ci sono diversi fattori che entrano in gioco in questa valutazione (ad esempio, quanto è ampio il campo visivo), che possono anche impattare molto sul risultato. Per questo motivo, durante l’esame della vista, gli oculisti fanno riferimento anche al concetto di diottria.

Cosa sono le diottrie e come influenzano la correzione visiva

Oltre ai decimi abbiamo le diottrie, ovvero l’unità di misura utilizzata per indicare la potenza correttiva delle lenti necessarie a compensare i difetti visivi come miopia, ipermetropia e astigmatismo. Più precisamente, le diottrie misurano la capacità di una lente di deviare i raggi luminosi per farli focalizzare correttamente sulla retina, correggendo così l’errore refrattivo. 

Il valore delle diottrie di un occhiale da vista può essere positivo o negativo, a seconda del tipo di difetto visivo:

  • Se soffri di miopia, la tua prescrizione avrà un numero negativo, come ad esempio -2.00 diottrie, che indica che gli oggetti distanti appaiono sfocati. In questo caso, una lente negativa (concava) riduce la potenza ottica dell’occhio, permettendo ai raggi di luce di focalizzarsi correttamente;
  • Al contrario, se sei ipermetrope, il numero sarà positivo, ad esempio +1.50 diottrie, e una lente positiva (convessa) aiuta a focalizzare gli oggetti vicini. 

Le diottrie influenzano direttamente la scelta di occhiali o lenti a contatto per la correzione visiva: quanto più alto è il numero (sia in positivo che in negativo), tanto maggiore sarà la correzione richiesta. Per farti un esempio concreto, una prescrizione di -5.00 diottrie indica una miopia più grave rispetto a -1.50.

Anche nel caso dell’astigmatismo, le diottrie sono utilizzate per indicare la quantità di correzione necessaria per compensare la curvatura irregolare della cornea. In questo caso, la prescrizione del tuo medico includerà un ulteriore valore di diottria legato al cilindro e all’asse, che specificano l’orientamento e l’entità della correzione (i gradi).

Quali sono le differenze principali tra decimi e diottrie?

I decimi e le diottrie sono due concetti indispensabili per capire meglio la tua vista, ma spesso c’è molta confusione sul loro significato e sulle effettive differenze tra questi due elementi.

Come abbiamo detto, i decimi misurano l’acutezza visiva, ovvero la capacità dell’occhio di distinguere dettagli e forme a una determinata distanza. I decimi indicano, di fatto, la qualità della tua visione senza lenti correttive e sono utilizzati per valutare quanto chiaramente riesci a vedere in condizioni standard. 
I decimi, quindi, rappresentano il livello di nitidezza con cui percepisci il mondo intorno a te. 

Le diottrie, invece, misurano la potenza correttiva necessaria per compensare un difetto visivo, come la miopia, l’ipermetropia o l’astigmatismo. Il valore delle diottrie indicate dal medico ci suggerisce quanto devono essere potenti le lenti per deviare i raggi di luce in modo che si focalizzino correttamente sulla retina. Le diottrie, quindi, non valutano la qualità della visione, ma indicano quanto devi “correggere” per ottenere una visione normale. 

Per dirlo in una sola frase: i decimi rappresentano quanto bene vedi senza correzione, mentre le diottrie indicano quanta correzione ti serve per vedere chiaramente. 

Come viene misurata la vista 

Per misurare la vista, avrai bisogno di una visita oculistica. In questa sede, il tuo medico saprà dirti con precisione la tua acutezza visiva e quali sono gli eventuali step da seguire in caso di necessità di una correzione.

Acuità visiva: il ruolo dei decimi 

L’acuità visiva misura la capacità dell’occhio di percepire dettagli fini e nitidi. Come abbiamo detto, questa capacità viene valutata attraverso i decimi, seguendo una scala che va da 1/10 a 10/10, dove 10/10 rappresenta una vista quanto più possibile vicina alla perfezione. 

Lo strumento utilizzato dall’oculista per questa valutazione è la tavola ottotipica, su cui sono stampate lettere o simboli di dimensioni decrescenti.

tavola ottotipica che cos'è

Il referto oculistico e l’importanza delle diottrie 

Al termine della tua visita, il medico ti consegnerà il referto oculistico, ovvero il documento che riporta i risultati dei tuoi esami della vista e le informazioni necessarie per la correzione dei difetti visivi.
In questo documento troverai indicazioni rispetto alle diottrie, che fanno riferimento alla potenza delle lenti necessarie per correggere il tuo difetto visivo. Le diottrie sono espresse con numeri positivi o negativi, a seconda che tu abbia bisogno di correzione per ipermetropia (+) o miopia (-). 

Accanto a questi numeri potresti trovare anche altre informazioni, come il cilindro (nel caso di astigmatismo) e l’asse, che specificano il tipo di correzione necessaria per questo difetto refrattivo. 

Strumenti utilizzati per la misurazione (ottotipo, autorefrattometro, ecc.)

Durante il tuo esame della vista, il medico utilizzerà una serie di strumenti di misurazione specifici. Uno dei più conosciuti è il già citato l‘ottotipo, una tavola con lettere o simboli di grandezza decrescente che viene utilizzata per valutare l’acuità visiva. 

Un altro strumento essenziale è l’autorefrattometro, che misura automaticamente la refrazione dell’occhio per determinare la potenza delle lenti necessarie. C’è poi il forottero, utilizzato per affinare la prescrizione di occhiali o lenti a contatto. Il forottero è uno strumento che ti permette di provare diverse lenti e confrontare quale offre la visione più nitida. 

L’utilizzo di tutti questi strumenti, combinato tra loro, permetterà al tuo oculista di fare una valutazione precisa della tua vista, per indirizzarti verso il trattamento correttivo più adatto. 

La correzione dei difetti visivi 

La visita oculistica è il primo step per capire se ci sono dei difetti refrattivi da correggere e di che tipologia. Le correzioni, però, non sono tutte uguali: ogni difetto visivo, che si tratti di miopia, ipermetropia, astigmatismo o presbiopia, richiede un trattamento specifico.

Come viene misurata la miopia in diottrie 

La miopia è il difetto visivo più comune e consiste in una difficoltà nel vedere chiaramente gli oggetti distanti.

Le diottrie per la correzione visiva della miopia vengono espresse con un segno meno (ad esempio, -2.50 diottrie). Maggiore è il valore negativo, più grave è la miopia e, quindi, maggiore sarà la potenza della lente correttiva necessaria per riportare la visione alla normalità. 
In questo caso, utilizzeremo delle lenti concave, che hanno una forma tale da deviare i raggi di luce in modo da permettere loro di focalizzarsi correttamente sulla retina, migliorando la visione a distanza.

Ipermetropia: correzione e ruolo delle diottrie 

L’ipermetropia, al contrario della miopia, è un difetto visivo in cui avrai difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti più vicini, mentre quelli distanti saranno più nitidi. Questo accade perché il bulbo oculare è troppo corto o la cornea è troppo piatta e i raggi di luce si focalizzano dietro la retina, invece che sopra di essa.

In caso di ipermetropia, le diottrie utilizzate per correggere questo difetto sono espresse con un segno positivo (ad esempio, +2.00 diottrie). Più alto è il valore positivo, più grave è l’ipermetropia e maggiore sarà la correzione necessaria. Ecco perché, contrariamente alla miopia, utilizzeremo delle lenti convesse, che aiutano a “concentrare” i raggi di luce sulla retina, ripristinando la visione da vicino.

Astigmatismo e diottrie cilindriche 

L’astigmatismo è un difetto visivo che si verifica quando la cornea ha una forma irregolare, simile a quella di un pallone da rugby invece che sferica. Per via di questa forma irregolare, ci sarà una distorsione visiva sia da vicino che da lontano, perché i raggi di luce si focalizzano in più punti sulla retina anziché in uno solo. 

Per la correzione visiva dell’astigmatismo vengono utilizzate le diottrie cilindriche, che indicano la potenza della correzione necessaria per compensare la differente curvatura della cornea. Il valore cilindrico nella prescrizione oculistica è accompagnato dall’asse, che indica l’orientamento dell’astigmatismo. 

In questo caso, utilizzeremo delle lenti specifiche, chiamate lenti toriche, che servono per darti una visione più nitida e meno distorta. Anche in questo caso, sia gli occhiali che le lenti a contatto sono opzioni di trattamento efficaci.

Presbiopia: decimi e diottrie nella correzione

La presbiopia, invece, è una condizione che tende ad arrivare con l’invecchiamento, solitamente a partire dai 40 anni, causando una difficoltà nella visione da vicino. Questo accade perché il cristallino dell’occhio perde gradualmente la sua elasticità, rendendo difficile la messa a fuoco degli oggetti vicini.

In questo caso, per la correzione si utilizzano occhiali progressivi, che contengono lenti con una graduale variazione di potenza, che ti permetteranno di vedere chiaramente da vicino, a distanza intermedia e da lontano senza bisogno di cambiare occhiali. 

Come leggere la prescrizione oculistica 

Abbiamo detto che dopo una visita oculistica riceverai sempre un referto. In caso di difetti refrattivi, oltre al referto, il medico allegherà una prescrizione oculistica, un documento che contiene tutte le informazioni necessarie per la correzione del tuo difetto visivo, sia con gli occhiali che con le lenti a contatto.

Le prescrizioni generano spesso confusione, perché i medici utilizzano una terminologia tecnica e non è facile capire quali sono i parametri di riferimento. Ecco quali sono i parametri che troverai in una prescrizione tipo:

  • Sfera (Sph), che indica la potenza delle lenti necessarie per correggere la miopia o l’ipermetropia. Un numero negativo (ad esempio, -2.50) indica la miopia, mentre un numero positivo (ad esempio, +1.75) si riferisce all’ipermetropia;
  • Cilindro (Cyl), presente se hai astigmatismo, che rappresenta la correzione necessaria per compensare la curvatura irregolare della cornea;
  • Asse, ovvero un numero tra 0 e 180 che specifica l’orientamento del cilindro per correggere l’astigmatismo.
  • Addizione (Add), presente nelle prescrizioni per occhiali progressivi o per la correzione della presbiopia, che indica la potenza aggiuntiva per la visione da vicino.

Differenza tra lenti da vista, lenti a contatto e chirurgia refrattiva

Ci sono diversi modi per ottenere una correzione visiva. Gli strumenti più “tradizionali” sono gli occhiali da vista, accompagnati ormai sempre più spesso dalle lenti a contatto, utilizzate per la loro praticità. C’è però una terza soluzione, che a differenza delle prime due, ha risultati permanenti: la chirurgia refrattiva

Se stai cercando una soluzione definitiva per la correzione visiva, puoi scegliere il laser e dire addio per sempre a occhiali o lenti a contatto. A differenza di occhiali e lenti a contatto, con la chirurgia refrattiva puoi:

  • Smettere di essere “dipendente” dagli occhiali: dopo l’intervento, potrà svolgere tutte le attività quotidiane, come leggere o lavorare, senza utilizzare né lenti, né occhiali;
  • Avere maggiore libertà e comodità: non avrai più bisogno di preoccuparti di occhiali che si appannano o si rompono, né di dover maneggiare e pulire le lenti a contatto ogni giorno;
  • Partecipare liberamente a sport e attività fisiche: la chirurgia refrattiva ti dà una grande libertà, soprattutto se sei uno sportivo, senza le limitazioni degli occhiali o il rischio di spostamento delle lenti a contatto;
  • Risparmiare nel lungo termine: sul lungo termine, l’intervento laser è più conveniente rispetto all’acquisto di occhiali e lenti a contatto.

Se vuoi saperne di più e conoscere i vantaggi della chirurgia refrattiva e le modalità di intervento, dai un’occhiata a questa pagina.

Conclusioni

Sappiamo che una visita oculistica e, soprattutto, un referto, possano risultare difficili da capire. Il tuo oculista sarà il tuo punto di riferimento per capire l’entità del tuo difetto refrattivo e scegliere il metodo di correzione visiva più adatto a te, che siano occhiali, lenti a contatto o chirurgia refrattiva. 

Ogni opzione ha i suoi vantaggi e la decisione dipende dalle tue esigenze personali, dallo stile di vita e dalle indicazioni del medico che ti seguirà. Per concludere questo approfondimento, ecco i 3 consigli che diamo sempre ai nostri pazienti per prendersi cura della vista:

  • La prevenzione prima di tutto: metti in agenda un esame della vista almeno una volta all’anno per controllare la salute dei tuoi occhi;
  • Proteggiti dai raggi UV: indossa occhiali da sole con protezione UV quando sei all’aperto per ridurre il rischio di danni alla cornea e al cristallino;
  • Riposa la tua vista se lavori con dispositivi digitali: per farlo, puoi seguire la regola del 20-20-20. Ogni 20 minuti, guarda un oggetto a 20 metri di distanza per almeno 20 secondi, per ridurre l’affaticamento visivo dovuto all’uso prolungato di schermi.

Per saperne di più su come possiamo aiutarti a migliorare la tua vista e a liberarti degli occhiali per sempre, richiedi la tua visita in uno dei centri Vista Vision più vicini a te.

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