Glaucoma: prevenire la cecità con la diagnosi precoce

glaucoma diagnosi e cura

Ci sono problematiche della vista che si manifestano fin da subito con disturbi di vario tipo, e altre che invece rimangono silenti, rendendo ancora più complessa la loro individuazione. Una di queste è il glaucoma, una patologia progressiva che deteriora il nervo ottico e causa a lungo andare la perdita della vista
Cos’è nel dettaglio questa malattia, come la si può diagnosticare e curare? Ecco tutto quello che c’è da sapere sul glaucoma

Il glaucoma in breve: una patologia silenziosa

Con il termine glaucoma non si indica un’unica problematica, ma un intero gruppo di patologie che attaccano il nervo ottico, danneggiandolo in modo progressivo e portando il paziente a una graduale perdita della vista. 

Ogni tipologia di glaucoma presenta caratteristiche diverse, ma in genere esso si sviluppa in presenza di un’anomalia nella composizione stessa dell’occhio. Quando il liquido che si trova al suo interno – chiamato umor acqueo – non viene drenato in modo corretto (in genere per l’ostruzione dei canali di drenaggio), esso si accumula e causa un aumento della pressione oculare, che a sua volta danneggia il nervo ottico. 

Una delle difficoltà maggiori nel trattare questa patologia sta nel fatto che i sintomi del glaucoma sono inizialmente silenti e lo possono rimanere a lungo, manifestandosi solo quando ormai il nervo ha iniziato a danneggiarsi. Per questo la prevenzione è fondamentale, svolta attraverso esami oculistici regolari e la misurazione della pressione oculare, che nel glaucoma è un segnale importante.

Le principali tipologie di glaucoma

Non esiste una sua unica manifestazione di questa patologia, ma diverse forme, che è bene saper riconoscere. In genere le tipologie di glaucoma prevalenti sono: 

  • Glaucoma ad angolo aperto: è la tipologia più comune, e può interessare entrambi gli occhi. Si sviluppa quando i canali di drenaggio non si chiudono in modo repentino, ma molto graduale, nel corso di mesi e anni. Di conseguenza l’aumento della pressione intraoculare è lenta. 
  • Glaucoma ad angolo chiuso: in questa tipologia, a differenza dell’altra, avviene una vera e propria chiusura dei canali di drenaggio, che può avvenire in modo repentino o anch’esso graduale. Per questo si può parlare rispettivamente di angolo chiuso acuto o cronico

Esiste inoltre un’altra patologia chiamata glaucoma secondario, legata ad altri fattori medici, come malattie preesistenti, lesioni o effetti collaterali causati da farmaci.  

Quali sono le cause e i fattori di rischio del glaucoma?

Sebbene la causa diretta del glaucoma sia (nell’80% dei casi) l’aumento della pressione interna dell’occhio e il danno conseguente al nervo ottico, esistono anche dei fattori correlati che aumentano il rischio di sviluppare questa malattia. 

Fattori di rischio genetici e ambientali

I principali fattori di rischio del glaucoma riguardano l’età e la familiarità del paziente. 
I pazienti di età maggiore di 50 anni sono in genere più predisposti a sviluppare la malattia, a causa di un naturale invecchiamento dell’occhio e delle sue componenti. 

È inoltre necessario considerare un soggetto a rischio chi presenta casi simili in famiglia. In questo caso l’età può essere determinante o meno, poiché la trasmissione genetica può essere un fattore rilevante per il glaucoma congenito o per il glaucoma giovanile. Il primo è presente fin dalla nascita o si manifesta poco dopo, attraverso un opacità della cornea, mentre il secondo si sviluppa in giovane età, tra i primi anni di vita e i 30-35 anni

Condizioni mediche e abitudini di vita

Lo stato di salute oculare o generale è un altro fattore importante da considerare per indagare le cause del glaucoma. Questa patologia è infatti più frequente nei soggetti affetti da pressione intraoculare elevata, miopia o ipermetropia gravi, infiammazioni oculari di una certa entità, cornea sottile, interventi di chirurgia oculare, ipertensione arteriosa e diabete mellito. Il glaucoma si manifesta con una probabilità maggiore nei soggetti che fanno inoltre largo uso di farmaci al cortisone

Esiste un legame tra alimentazione e glaucoma, poiché seguire una dieta equilibrata ha un impatto positivo sullo stato di salute generale del paziente e sulla quella dei suoi occhi. Assumere i nutrienti necessari, e ridurre il più possibile zucchero, sale, fumo e alcol contribuisce a mantenere equilibrata la pressione sanguigna. Mangiare bene può inoltre ridurre il rischio di sviluppare o peggiorare il diabete.

Altrettanto importante è la correlazione tra sport e glaucoma: svolgere attività fisica regolare è importante per mantenere la pressione sanguigna sotto i livelli consigliati. 

Sintomi del glaucoma: come riconoscerlo in tempo

Nella gran parte dei casi il glaucoma primario si sviluppa inizialmente senza alcun segnale evidente, motivo per cui è molto difficile diagnosticarlo nelle sue prime fasi. Man mano che la malattia progredisce, però, iniziano a manifestarsi i primi disturbi. 

I segnali iniziali e l’assenza di sintomi nel glaucoma primario

Il glaucoma – soprattutto il glaucoma ad angolo aperto, con la sua lenta progressione – è una malattia insidiosa proprio per la sua tendenza a non manifestare segnali. Nei primi mesi – se non addirittura anni – i sintomi del glaucoma potrebbero dunque essere del tutto assenti o manifestarsi molto lentamente con piccole perdite della visione periferica, che il paziente potrebbe scambiare per un naturale abbassamento della vista. 

Nel caso del glaucoma ad angolo chiuso acuto, invece, i sintomi tendono a manifestarsi rapidamente e con sintomi evidenti, rappresentando già un segnale che deve mettere in allarme. 

Sintomi avanzati e quando rivolgersi all’oculista

I sintomi del glaucoma iniziano a manifestarsi in genere quando la malattia si trova già a uno stadio piuttosto avanzato, motivo per cui il minimo segnale dovrebbe mettere in allarme il paziente.

Ogni tipologia di glaucoma presenta manifestazioni diverse, ma in entrambi i casi è importante effettuare una visita oculistica per diagnosticare il glaucoma:

  • Ad angolo aperto: con lo sviluppo della patologia, il paziente può gradualmente notare un restringimento della visione periferica (visione a tunnel), macchie o zone cieche. Il resto del campo visivo viene intaccato quando la malattia si trova in fasi avanzate, fino alla perdita totale della vista. 
  • Ad angolo chiuso: questa tipologia presenta sintomi più evidenti, che possono manifestarsi in modo improvviso o graduale, a seconda dei sottotipi. Nel glaucoma ad angolo chiuso acuto l’aumento della pressione interna dell’occhio è in genere accompagnato da mal di testa, dolore agli occhi, aloni e offuscamenti, rossore e una rapida perdita della vista. Il glaucoma ad angolo chiuso cronico, invece, causa un aumento più graduale della pressione interna, che lo rende molto simile al glaucoma ad angolo aperto. Può anche manifestarsi con fastidio agli occhi, rossori, offuscamento e cefalea

Diagnosi precoce: quali esami fare?

L’avanzare silenzioso del glaucoma può essere un problema quando si tenta di diagnosticare la malattia. È tuttavia possibile individuarla in modo precoce attraverso una visita oculistica completa. 

L’importanza delle visite oculistiche regolari

Per diagnosticare il glaucoma non è necessario sottoporsi a controlli particolari o complessi, ma a semplici visite oculistiche, a patto che siano approfondite e complete, comprensive di misurazione della pressione oculare e di esame del campo visivo, ancora più importanti se il paziente ha superato i 50 anni di età e se possiede condizioni che rappresentano un fattore di rischio. 

Anche in mancanza di sospetti, la visita oculistica per il glaucoma, è importante per valutare lo stato di salute del nervo ottico. Una diagnosi precoce è cruciale tenendo conto del fatto che a oggi è possibile solo agire su alcuni fattori di rischio, piuttosto che prevenire direttamente la patologia. 

Gli esami diagnostici fondamentali

  • Trabeculectomia: consiste nella creazione di un bypass nella sclera che favorisce il drenaggio del liquido, evitando che esso si accumuli all’interno dell’occhio causando un aumento della pressione. 
  • Trabeculoplastica laser selettiva (STL): effettuata con un apposito laser per glaucoma, favorisce il deflusso del liquido agendo sulle cellule dell’occhio.
  • Ciclofotocoagulazione: il laser agisce sul corpo ciliare, con lo scopo di abbassare il livello dell’umor acqueo. 
  • Iridotomia laser periferica (LPI): attraverso un piccolo foro nell’iride periferica, effettuata tramite laser, è possibile facilitare il deflusso del liquido intraoculare.

Trattamenti per il glaucoma: farmaci, laser e chirurgia

Una volta diagnosticata la patologia, soprattutto se la vista non è stata definitivamente danneggiata, è possibile adottare alcune misure specifiche per affrontare il problema.
È bene tuttavia sottolineare che esso non è guaribile, sebbene si tratti di una patologia trattabile con farmaci specifici oppure con un intervento chirurgico per il glaucoma. 

Colliri e terapie farmacologiche

Quando la diagnosi del glaucoma avviene con successo e in una fase della malattia non troppo avanzata, la prima opzione che l’oculista valuta è l’utilizzo di uno specifico collirio per glaucoma, che può favorire il deflusso dell’umor acqueo oppure ridurne la produzione, con un conseguente abbassamento della pressione interna dell’occhio. 
Questo approccio è valido soprattutto per i casi di glaucoma primario ad angolo aperto

Laser e interventi chirurgici per il glaucoma

Se la terapia sopra illustrata non dà gli effetti sperati – oppure nei casi di glaucoma acuto o congenito – l’obiettivo ultimo è sottoporre il paziente a due possibili tipologie di intervento chirurgico per il glaucoma:

  • Trabeculoplastica: effettuato con un apposito laser per glaucoma, è indicato per il glaucoma ad angolo aperto e prevede il deflusso del liquido interno dell’occhio tramite stimolazioni termiche.  In questo modo si abbassa la pressione intraoculare. 
  • Trabeculectomia: consiste nella creazione di un bypass che favorisce il drenaggio del liquido, evitando che esso si accumuli all’interno dell’occhio causando un aumento della pressione. 

Come prevenire il glaucoma e proteggere la vista

Come anticipato nei paragrafi precedenti, esistono diversi fattori di rischio che portano un paziente a essere un soggetto predisposto al glaucoma. Attualmente non esiste una vera e propria forma di prevenzione diretta della malattia, poiché il malfunzionamento dei canali di drenaggio dell’umor acqueo è complesso da anticipare. 
È tuttavia possibile agire proprio sugli aspetti correlati, come abitudini, stile di vita e alimentazione

Le buone abitudini per la salute degli occhi

Il primo passo per abbassare il rischio di glaucoma è proteggere l’occhio da tutto quello che potrebbe esporlo alla malattia, come traumi o lesioni. Durante lavori che mettono a repentaglio questo delicato organo, o attività sportive che prevedono urti o contatti, è dunque fondamentale utilizzare le dovute precauzioni

Sport e glaucoma rappresentano un binomio vincente, poiché attraverso un’attività fisica regolare è possibile tenere la pressione sanguigna sotto controllo. 
C’è inoltre legame forte anche tra alimentazione e glaucoma: con una dieta equilibrata è possibile migliorare la salute visiva, abbassare la pressione interna e fornire all’occhio i nutrienti necessari per le sue regolari funzionalità. Una dieta adeguata dovrebbe includere frutta e verdura di stagione, nonché alimenti ricchi di vitamine, liquidi, antiossidanti e acidi grassi. È importante ridurre i cibi ricchi di zuccheri e le farine raffinate, limitare il caffè e il sale – poiché favoriscono l’aumento della pressione – l’alcool e il fumo. 

In caso di patologie correlate è inoltre fondamentale effettuare visite mediche di routine e adottare tutte le opzioni per trattarle efficacemente.

Controlli regolari e chi è più a rischio

Infine, come è già stato sottolineato più volte, è fondamentale – non tanto per prevenire in modo diretto, quanto per monitorare – effettuare una visita oculistica per il glaucoma ogni 1-2 anni (più frequenti per chi è affetto da disturbi visivi o è a rischio). Questo è importante per monitorare la pressione intraoculare e lo stato di salute del nervo ottico

Questa abitudine è ancora più importante nei pazienti sopra i 40-50 anni (quando l’occhio inizia effettivamente a invecchiare) e nei soggetti che sono più predisposti ai fattori di rischio del glaucoma (diabete, traumi, familiarità, etc.). 

Conclusioni

Sebbene il glaucoma sia una patologia progressiva che porta alla perdita della vista, questo esito è evitabile tramite controlli oculistici regolari e una buona terapia che tenga il problema sotto controllo. Tra le possibili cure del glaucoma, anche la chirurgia rappresenta un’ottima soluzione per rallentare l’avanzata del glaucoma, ma è altrettanto importante adottare uno stile di vita sano e precauzioni per proteggere la vista, in modo da ridurre il rischio di sviluppare la malattia. 

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