È l’intervento con minore percentuale di recidive e consiste nel trattare la parte con un sottile raggio di luce fino a polverizzare la lesione; agisce sulla cute a livello molto superficiale e non causa danni ai tessuti circostanti, previa applicazione di una crema anestetica. La riepitelizzazione della lesione avviene velocemente e senza lasciare cicatrici.
Utilizzata frequentemente come tecnica per l’escissione degli xantelasmi della palpebra superiore. Le complicanze sono molto rare ed i risultati sono molto buoni. L’asportazione chirurgica prevede il posizionamento di punti di sutura da rimuovere entro 7 giorni dall’intervento. Il trattamento chirurgico degli xantelasmi della palpebra inferiore è invece poco utilizzato per il rischio sia di complicanze sia di recidive.
L’ectropion palpebrale è un rilassamento verso l’esterno del margine palpebrale più frequentemente inferiore.
In caso di ectropion, la rotazione all’esterno del bordo della palpebra fa sì che la parte inferiore dell’occhio non sia più protetta e risulti così esposta all’aria manifestando bruciore, arrossamento, fastidio, secrezione e lacrimazione di riflesso allo stato irritativo.
Inoltre, essendo l’interno della palpebra rivestito da congiuntiva, il contatto di quest’ultima con l’esterno invece che con l’occhio, ne determina l’irritazione, l’arrossamento e l’ispessimento con conseguente danno sia estetico sia, soprattutto, funzionale. L’intervento chirurgico corregge definitivamente il problema. Si svolge in anestesia locale, è ambulatoriale e dura circa 30 minuti.
Lo scopo dell’intervento è quello di correggere la lassità della palpebra, accorciandola e reinserendola saldamente alle strutture ossee.
Per Ptosi Palpebrale si intende un abbassamento della palpebra superiore. Può essere grave, causando difficoltà nella visione e riduzione del campo visivo (disturbi funzionali) o lieve con conseguenze solo di natura estetica.
L’intervento chirurgico della ptosi palpebrale ha come obiettivo di innalzare il margine palpebrale in modo da restituire al paziente un campo visivo e una visione generale nella norma oltre che rendere le due palpebre il più simmetriche possibili.