Le tecnologie oftalmiche – di anno in anno sempre più avanzate – sono in grado di far fronte alla gran parte dei difetti visivi, andando a correggere numerose problematiche, come miopia, astigmatismo, ipermetropia e presbiopia. Esistono però casi particolari in cui il difetto visivo è talmente elevato che le tradizioni tecniche chirurgiche con laser non sono sufficienti per la loro risoluzione. In queste situazioni l’equipe medica si affida a trattamenti alternativi, tra cui la facorefrattiva e le ICL.
Ecco tutto quello che c’è da sapere su queste tecniche, tra benefici, rischi e candidati ideali!
Cosa sono i difetti visivi elevati
Nell’introduzione si è parlato dei principali difetti refrattivi e del fatto che le moderne tecniche chirurgiche – in genere svolte con strumentazioni laser – sono in grado di risolverli con successo, fatta eccezione per le casistiche più gravi. Ma in cosa consistono queste ultime? Quando queste problematiche possono essere definite “elevate”?
I difetti visivi elevati consistono in una seria difficoltà da parte dell’occhio nel mettere a fuoco le immagini (da vicino o da lontano, a seconda della problematica). Questo significa che per compensare miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia con occhiali o lenti a contatto è necessario ricorrere ad alti valori correttivi.
Nello specifico la gravità dei problemi può essere indicato con i seguenti valori, documentati a seguito di una vista oculistica:
- Miopia: quando il difetto raggiunge le -10.00 diottrie.
- Astigmatismo: quando il valore supera le +2,25 diottrie.
- Ipermetropia: quando il valore è superiore alle +5.00 diottrie.
- Presbiopia: quando il difetto si avvicina al valore massimo, ossia +3.00 diottrie.
In questi casi è probabile che le classiche tecniche di chirurgia refrattiva laser non siano sufficienti per la correzione dei difetti visivi, e che siano richiesti metodi alternativi come la facorefrattiva e le ICL.
Facorefrattiva: una soluzione per casi complessi
L’occhio umano è uno strumento più complesso di quanto non si immagini, dotato di parti interne dalle funzionalità fondamentali e delicate, come il cristallino. Questa lente naturale – in collaborazione con la cornea – ha il compito di accogliere i raggi luminosi che raggiungono l’occhio e di convergerli sulla retina, mettendo a fuoco le immagini.
Nei difetti refrattivi molto elevati il suo ruolo è messo a repentaglio, motivo per cui è possibile che sia necessario la sua sostituzione attraverso una tecnica chiamata facorefrattiva.
Cos’è la facorefrattiva
La facorefrattiva – o lensectomia – è una tecnica chirurgica diversa dai trattamenti laser, che consiste nella totale rimozione e sostituzione del cristallino con una lente artificiale che presenta i valori correttivi necessari, come quella utilizzata per il trattamento dell’occhio affetto da cataratta.
La facorefrattiva non viene impiegata come tecnica chirurgica base, ma rappresenta una soluzione alternativa alle classiche tecniche di chirurgia refrattiva, in caso di difetti elevati che compromettono la qualità della vita del paziente.
Durante l’intervento di facorefrattiva – che dura in genere pochi minuti ed è indolore – il chirurgo pratica una piccola incisione sull’occhio, per poi procedere con la facoemulsificazione, ossia la frammentazione del cristallino attraverso una sonda a ultrasuoni. In seguito viene effettuato l’impianto delle lenti intraoculari, che sostituiranno occhiali e lenti a contatto.

Candidati ideali
La facorefrattiva non viene effettuata indiscriminatamente, ma viene scelta come trattamento per pazienti che presentano una o più di queste caratteristiche:
- Ha superato i 45 anni di età.
- Presenta un difetto di miopia che si aggira attorno alle -15.00/-20.00 diottrie.
- Presenta un difetto di ipermetropia che ha superato le +6.00/+7.00 diottrie.
- Soffre di presbiopia.
- Può presentare anche i primi sintomi di cataratta.
- Presenta uno spessore corneale sottile.
Se il paziente presenta più difetti visivi contemporaneamente, non è un problema, poiché le lenti artificiali utilizzate per la facorefrattiva hanno la capacità di far fronte a diverse esigenze, rappresentano un’ottima alternativa per chi deve sottoporsi sia alla chirurgia per la miopia e alla chirurgia per l’ipermetropia. Per questo motivo sono anche dette lenti customizzate.
Benefici della facorefrattiva
Come molte altre tecniche oftalmiche, la facorefrattiva presenta dei vantaggi innegabili. Tra i più evidenti benefici di questa chirurgia oculare spicca la possibilità di superare i limiti della normale chirurgia laser agli occhi. Quando questa non è sufficiente per la completa correzione della vista, la facorefrattiva interviene abbattendo questo ostacolo e permettendo al paziente di ottenere un recupero visivo eccellente e di migliorare la qualità della propria vita.
Un altro vantaggio consiste nell’eliminazione di occhiali e lenti a contatto, sia quelli necessari alla correzione di miopia e ipermetropia, sia quelli utilizzati per rimediare alla presbiopia. La personalizzazione della lente artificiale che va a sostituire il cristallino, inoltre, permette la correzione di più difetti visivi contemporaneamente, anche in condizioni di cornea sottile, che talvolta preclude le tecniche laser.
Rischi e tempi di recupero
La facorefrattiva è una tecnica chirurgica che ha beneficiato molto degli avanzamenti nel settore oculistico. Rappresenta infatti una soluzione a bassissimo rischio e dalla comprovata efficacia, che tende a non provocare allergie o rigetti e che presenta poche controindicazioni.
Essendo tuttavia una vera e propria operazione di chirurgia oculare (più invasiva rispetto alle tecniche laser) esiste una piccola percentuale di rischio che si presenti qualche complicanza. Una di queste è l’infezione, che si può manifestare anche a distanza di molti mesi dall’intervento. Tra gli altri rischi della chirurgia agli occhi c’è inoltre una problematica definita cataratta secondaria, che consiste nell’opacizzazione della componente fisica dell’occhio in cui la lente artificiale è stata inserita. In questo caso è possibile ricorrere a una tecnica laser per risolvere il problema.
Anche i tempi di recupero visivo non dovrebbero destare preoccupazioni: l’intervento si svolge in pochi minuti, mentre la capacità visiva si può notare nelle oresuccessive al trattamento. La stabilità completa si riscontra in una settimana circa.
ICL: lenti intraoculari come alternativa
La facorefrattiva non è l’unica tecnica possibile per correggere i difetti refrattivi elevati. Una soluzione alternativa molto efficace è rappresentata dalle ICL ossia delle lenti intraoculari specifiche, dette anche lenti fachiche. Anch’esse vengono utilizzate al posto della tradizionale chirurgia refrattiva e posizionate nell’occhio del paziente dopo aver effettuato una piccola incisione.
A differenza della facorefrattiva, l’impianto di lenti intraoculari non prevede la sostituzione del cristallino, ma sono delle vere e proprie lenti a contatto interne impiegate in caso di pazienti affetti da:
- Miopia superiore alle -10.00 diottrie.
- Ipermetropia superiore alle 5.00 diottrie.
- Cornea sottile (inadatta al trattamento laser).
Confronto tra facorefrattiva e ICL
Malgrado le lenti intraoculari utilizzate per la facorefrattiva e le ICL siano molto simili tra loro – poiché svolgono in sostanza le stesse funzioni – ci sono degli elementi che le distinguono.
Il principale punto di confronto è la reversibilità delle ICL rispetto all’intervento di facorefrattiva. Le lenti fachiche possono infatti essere rimosse in caso di necessità, riportando alla capacità visiva registrata prima dell’operazione. La facorefrattiva non permette questa soluzione poiché l’impianto di lenti intraoculari va a sostituire definitivamente il cristallino naturale dell’occhio.
Un’altra differenza riguarda l’età del paziente: nel caso delle ICL non è necessario che il paziente presenti un’età superiore ai 45 anni per potersi sottoporre all’operazione.
L’intervento è altrettanto indolore e rapido (circa 15 minuti in totale), offre risultati eccellenti in termini di correzione dei difetti visivi e non richiede un lungo decorso post-operatorio. Come nel caso delle più avanzate tecniche di chirurgia refrattiva la vista viene recuperata nell’immediato e in tempi stretti si stabilizza del tutto.
Conclusioni
Di fronte a un difetto visivo elevato il mondo della chirurgia oculare mette a disposizione due tecniche alternative ai trattamenti laser, ossia la facorefrattiva e l’impianto di ICL, rispettivamente la sostituzione del cristallino con una lente artificiale e il posizionamento di lenti fachiche per potenziare la lente naturale dell’occhio. Indolori, rapide e dall’alta efficacia, queste soluzioni aggirano i limiti della classica chirurgia refrattiva, permettendo ai pazienti di abbandonare occhiali e lenti a contatto, e di ritrovare il comfort visivo.